L’impianto idraulico è un macchinario costoso e per questo motivo l’utilizzatore finale si aspetta prestazioni senza problemi nel lungo periodo.
Una manutenzione regolare è quindi essenziale per mantenere l’efficienza e la produttività attese dall’utilizzatore finale.
Secondo alcune ricerche, l’80% dei guasti di un sistema oleodinamico deriva dalla contaminazione, pertanto la sostituzione periodica dell’elemento filtrante dovrebbe essere una parte essenziale del programma di manutenzione.
Con quale frequenza è necessario sostituire l’elemento filtrante?
Sapere quando è necessario sostituire l’elemento filtrante è fondamentale.
Se si sostituisce dopo un numero fisso di ore di utilizzo, potrebbe essere troppo presto o troppo tardi.
Se si cambia in anticipo, prima che venga completamente sfruttata la capacità di trattenere lo sporco dell’elemento, si rischia di incorrere in costi derivanti da sostituzioni non necessarie.
Se invece si attende troppo a lungo, l’elemento filtrante potrebbe intasarsi completamente; in questo caso entrerebbe in funzione il by-pass e l’olio non verrebbe più filtrato.
Anche questo secondo caso comporterebbe un aumento dei costi di gestione dell’impianto, in quanto l’olio contaminato che bypassa l’elemento filtrante influenza negativamente la durata e l’efficienza di ciascun componente del sistema idraulico.
L’importanza del tempismo corretto
Il momento migliore per sostituire l’elemento filtrante è appena prima che raggiunga la sua massima capacità di accumulo (DHC), che corrisponde alla quantità massima di contaminante che il materiale filtrante è in grado di trattenere.
Per riuscire ad identificare il momento migliore per la sostituzione dell’elemento è necessario monitorare la pressione dell’olio idraulico che scorre attraverso il filtro attraverso l’utilizzo di un dispositivo che avviserà l’operatore quando questo flusso inizia a diminuire.
Questo segnale avvisa infatti l’operatore che l’elemento filtrante è intasato e va pertanto sostituito.
Il dispositivo più semplice ed economico è senza dubbio un indicatore visivo di intasamento, tuttavia, a meno che non venga ispezionato regolarmente, non è il metodo più affidabile.
La soluzione migliore consiste nell’installare un indicatore di intasamento elettrico per un controllo più accurato. È importante sottolineare che entrambi i dispositivi devono essere impostati per attivare un segnale a una pressione inferiore alla taratura della valvola di by-pass.
Sui filtri sulla linea di ritorno e sulla bassa pressione, l’indicatore di intasamento può essere un manometro o un pressostato. Entrambi i dispositivi misurano la pressione a monte del filtro.
Su alcuni filtri sul ritorno e sui filtri ad alta pressione, l’indicatore di intasamento può essere di tipo differenziale, che misura cioè la pressione a monte e a valle del filtro attivando un segnale quando la pressione differenziale raggiunge il valore impostato.
Sui filtri in aspirazione si utilizza invece un vacuometro o un vacuostato, che misura la perdita di pressione a valle del filtro.
Tutti i filtri prodotti da UFI Hydraulics sono dotati della predisposizione necessaria per il montaggio di qualsiasi indicatore di intasamento. È inoltre possibile montare un indicatore su un filtro con la sola predisposizione e grano di chiusura oppure cambiare la tipologia di dispositivo in base alle esigenze dell’impianto in qualunque momento. E’ sufficiente rimuove il grano di chiusura o l’indicatore in uso ed inserire il dispositivo desiderato.
Per concludere, ignorare le buone norme di sostituzione dell’elemento filtrante o evitare di montare un indicatore di intasamento porta indubbiamente a false economie che nel tempo potrebbero portare a costi più elevati in termini di fermo macchina non previsti e costose riparazioni e/o sostituzioni di altri componenti dell’impianto oleodinamico.
Per ulteriori informazioni o per eventuale supporto nella selezione dell’indicatore di intasamento più adatto alle vostre esigenze Vi invitiamo a contattare il nostro Team Commerciale.